Giorgio Griffa

Giorgio Griffa ha sviluppato un linguaggio pittorico distintivo fin dagli anni Sessanta, caratterizzato da una riduzione agli elementi essenziali di tela, segno e colore, utilizzati in una prospettiva non-rappresentativa. L’artista preferisce lavorare su carte e tele non trattate, scegliendo materiali come cotone, lino e canapa, le cui differenti qualità di spessore, trama e colorazione restano esplicitamente esposte. A partire dal 1969, Griffa ha deciso di eliminare anche il supporto del telaio.I segni impiegati da Griffa si distinguono per la loro estrema semplicità formale, riflettendo il suo desiderio di utilizzare un linguaggio accessibile a tutti. L’uso del colore inizialmente ad olio, poi sostituito da tempera e successivamente da acrilico, aggiunge profondità e vibrante vitalità alle sue opere. Pur essendo spesso associato alla linea analitica della pittura italiana dagli anni Settanta, Griffa ha sempre sottolineato la sua identità di “pittore e nient’altro”, rifiutando di essere etichettato in modo rigido.

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