Un viaggio nel passato Fluxus con Ugo Nespolo

Non perdete l’opportunità di immergervi in questo affascinante viaggio nel passato dell’arte, attraverso gli occhi di uno dei suoi protagonisti.

Cari collezionisti e amanti dell’arte,

Siamo entusiasti di condividere con voi un articolo imperdibile che sicuramente arricchirà la vostra comprensione dell’arte contemporanea e delle sue radici. Sul numero di luglio 2024 de “Il Giornale dell’Arte”, l’artista Ugo Nespolo ci regala un affascinante viaggio nei ricordi, rivivendo le giornate trascorse con Ben Vautier, una figura iconica del movimento Fluxus. L’articolo, intitolato “Addii”, è una lettura che consigliamo vivamente a tutti i nostri collezionisti.

Un Incontro con Ben Vautier: L’Essenza del Movimento Fluxus

https://ilgiornaledellarte.com/Articolo/Nespolo-ricorda-quando-Vautier-invase-Torino-di-irritante-pazzia

Nespolo inizia il suo racconto descrivendo i suoi viaggi a Nizza, dove incontrava Ben Vautier al 32 di Rue Tonduti-de-L’Escarène. Vautier, con il suo Bazar e la sua vecchia vasca da bagno piena di dischi usati e oggetti di ogni tipo, incarnava perfettamente lo spirito Fluxus, movimento nato negli anni ’60, che si prefiggeva di abbattere le barriere tra arte e vita quotidiana, e Vautier era un maestro in questo.

Vautier, con la sua ironia e i suoi paradossi, trasformava ogni oggetto comune in un’opera d’arte, firmata e autenticata. Nespolo ricorda con affetto come ogni incontro con Vautier fosse un’esperienza unica, un mix di anarchia e creatività che sfidava le convenzioni artistiche.

Uno dei momenti più memorabili descritti da Nespolo è l’invasione di Torino nel 1967 da parte di Vautier e del movimento Fluxus. La città fu invasa da una serie di eventi e performance che portarono una ventata di pazzia creativa. La Galleria d’Arte Moderna di Torino divenne il teatro di “Concerti Fluxus-Art Total”, tre giornate di concerti di musica aleatoria, distruzione di violini e azioni di artisti come Joe Jones e Robert Watts.

La descrizione di Nespolo di questi eventi ci trasporta direttamente in quel periodo di grande fermento artistico, facendoci rivivere l’energia e la follia creativa di quei giorni.

La Filosofia di Ben Vautier: Un’Arte di Sovversione

Nespolo ci offre anche uno sguardo sulla filosofia di Ben Vautier. Con frasi come “Fluxus cannot save the world” e “L’art est inutile”, Vautier esprimeva una visione disincantata e ironica dell’arte. Per lui, l’arte era un gesto egoista, una rivolta personale contro le convenzioni e le gerarchie. Questa filosofia di anarchia e sovversione privata è ciò che rende le opere di Vautier così affascinanti e rivoluzionarie.

Raccomandiamo la lettura di questo articolo non solo per la ricca narrazione di Nespolo, ma anche per l’importante contesto storico che fornisce. Comprendere il movimento Fluxus e figure come Ben Vautier è fondamentale per apprezzare l’evoluzione dell’arte contemporanea.

Buona lettura!

Con affetto,

Luma Arte Contemporanea

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A journey in the Fluxus’s past with Ugo Nespolo

Do not miss the opportunity to immerse yourself in this fascinating journey into the past of art, through the eyes of one of its protagonists.

Dear collectors and art enthusiasts,

We are thrilled to share with you an unmissable article that will undoubtedly enrich your understanding of contemporary art and its roots. In the July 2024 issue of “Il Giornale dell’Arte,” artist Ugo Nespolo offers us a captivating journey down memory lane, recounting the days spent with Ben Vautier, an iconic figure of the Fluxus movement. The article, titled “Addii,” is a must-read for all our collectors.

An Encounter with Ben Vautier: The Essence of the Fluxus Movement

https://ilgiornaledellarte.com/Articolo/Nespolo-ricorda-quando-Vautier-invase-Torino-di-irritante-pazzia

Nespolo begins his story by describing his trips to Nice, where he met Ben Vautier at 32 Rue Tonduti-de-L’Escarène. Vautier, with his bazaar and an old bathtub full of used records and various objects, perfectly embodied the Fluxus spirit. Fluxus, a movement born in the ’60s, aimed to break down the barriers between art and everyday life, and Vautier was a master at this.

With his irony and paradoxes, Vautier transformed every common object into a work of art, signed and authenticated. Nespolo fondly recalls how each encounter with Vautier was a unique experience, a mix of anarchy and creativity that challenged artistic conventions.

The culminating evening at the Teatro Stabile of Turin, featuring artists like René Pietropaoli and Gianni Emilio Simonetti, was a groundbreaking event that left the audience fascinated and disoriented. Nespolo’s description of these events transports us directly to that period of great artistic ferment, making us relive the energy and creative madness of those days.

The Philosophy of Ben Vautier: An Art of Subversion

Nespolo also offers us a glimpse into Ben Vautier’s philosophy. With phrases like “Fluxus cannot save the world” and “L’art est inutile,” Vautier expressed a disenchanted and ironic vision of art. For him, art was an egoistic gesture, a personal revolt against conventions and hierarchies. This philosophy of private anarchy and subversion is what makes Vautier’s works so fascinating and revolutionary.

A Must-Read for Art Enthusiasts

We recommend reading this article not only for Nespolo’s rich narrative but also for the important historical context it provides. Understanding the Fluxus movement and figures like Ben Vautier is essential to appreciating the evolution of contemporary art.

Enjoy your reading!

With affection,

Luma Arte Contemporanea

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Pubblicato da Luma Arte Contemporanea

Contemporary art dealer, exhibition curator, acquisition advisor