“Il locale diventerà il nuovo globale”

Il CEO di Sotheby’s dal 2019, Charles Stewart dice che “più a lungo si mantengono i lockdown e le restrizioni in vigore, più si indeboliscono le abitudini pre-COVID.
Nel 2020, sfidando la crisi sanitaria internazionale, Sotheby’s si è affidata ad un nuovo format di asta, creando il “livestream sale”, dove i loro specialisti hanno un ruolo fondamentale e diventando quello che li ha differenziati da altre piattaforme esclusivamente digitale.
Il futuro porterà una predilezione per gli eventi exclusiviste, i tête-à-tête di qualità ed una riforma dell’esperienza fisica. Si metterà l’accento sulla scoperta di posti innovativi per le mostre d’arte.
L’insieme di strumenti digitali alla disposizione dei clienti, non solo ha accorciato le lontananze ma addirittura ha tolto il bisogno di vedere e manovrare fisicamente le opere prima di acquisire. Naturalmente, anche il numero possibile di visualizzazioni cresce in maniera esponenziale.
Un’altro aspetto non indifferente sarebbe il passo in avanti fatto nella sostenibilità e nell’intento di ridurre il carbon footprint. Dall’eliminazione dei cataloghi cartacei, inviti, casse e impacchettamento eccessivo fino ripensare la necessità di viaggiare incessantemente per fiere e mostre d’arte.
In questo periodo si è notato lo sviluppo di un senso di identità regionale che si stava per perdere con l’avanzamento della globalizzazione. Dunque i musei, movimenti e stili locali guadagnano terreno mentre le persone riscoprono le loro regioni.
Un misto di categorie si è già notate nelle ultime aste in tutto il mondo. Ovviamente questo è diventato un trend che continuerà nel 2021 e non sarà insolito vedere in vendita nella stessa asta arte contemporanea, oggetti di design, macchine d’epoca e orologi.
La distinzione chiara tra fiere, gallerie e case d’asta piano piano si dissolverà, facendo sì che i mercati primari e secondari fondino.
Il mercato asiatico ha un flusso stabile di compratori nuovi, giovani e concentrati su tutte le categorie di opere d’arte a disposizione, che apprezzano sia il lusso e le opere classiche ma anche sono alla ricerca di artisti Occidentali emergenti.
In modo simile, cresce in maniera stabile ma forte l’interesse per l’arte e storie Africana, crescita sostenuta anche dalla digitalizzazione del continente. Rimangono come punti fisici di incontro Cape Town, Lagos e Benin City dove si stanno costruendo delle istituzioni di classe mondiale.
